La Comunità Internazionale di Capodarco è presente in Cameroun dal 1997 anno in cui ha iniziato la sua collaborazione con la ong EMICAM associazione senza fine di lucro per lo sviluppo integrale dell’infanzia/adolescenza in condizione di estremo disagio e la promozione della donna creata e diretta da Maria Patrizia Avodo.
Questa prima iniziativa ha portato alla realizzazione della prima casa-famiglia realizzata a Yaoundè e poi nel corso degli anni a tutta una serie d’interventi in campo sanitario, formativo, sviluppo di piccole attività produttive, empowerment femminile, etc…
Questo processo di cooperazione ha proseguito senza soluzione di continuità sino ai nostri giorni ma il 3 Ottobre 2010 Maria Patricia Avodo fondatrice dell’Emicam, collaboratrice e soprattutto amica di Capodarco, è morta lasciando un vuoto profondo dal punta di vista emotivo ed umano ed anche un retaggio di responsabilità ed impegni da onorare e da portare avanti anche senza la sua presenza ed il suo prezioso apporto.
Come Capodarco ci siamo immediatamente mobilitati per organizzare e dare continuità al nostro programma attraverso una missione tecnica del nostro responsabile paese Fabio Piccarreta che aveva come obiettivo quello di individuare i settori della nostra cooperazione che più necessitavano ancora di sostegno ed accompagnamento nel breve e medio termine.
E tra questi, il settore più vulnerabile ed a rischio è quello dei bambini, degli adolescenti e dei minori che non è al centro di alcun tipo di politica sociale a protezione dei loro diritti e dei loro bisogni. Ci riferiamo ai bambini / minori orfani e/o abbandonati che versano in una drammatica situazione di estremo disagio e che come Capodarco ed insieme a Maria Patrizia abbiamo accolto nel corso di questi anni nelle nostre strutture dando loro accoglienza, sostentamento, animazione, educazione scolastica e ove possibile, inserimento lavorativo.
La scomparsa della nostra amica e partner Maria Patrizia Avodo ha acuito ancor di più la situazione di disagio e di estrema gravità della situazione, venendo a mancare per tutti i bambini accolti un punto di riferimento fondamentale per la loro esistenza, un’altra madre che con la sua presenza era in grado di attenuare traumi pesanti, era in grado di ridare un progetto di speranza e di futuro.
Si è trattato quindi di raccogliere il testimone da lei lasciato, si tratta ora di farci carico di questa situazione “ingiusta e cattiva” e dare continuità al progetto di accoglienza dei bambini/minori attualmente ospiti nella Casa famiglia Franco (il nome è un ulteriore testimonianza del rapporto che legava e lega Maria Patrizia a noi…infatti è chiamata così in onore di Franco Monterubbianesi fondatore nel 1966 e tuttora leader della Comunità di Capodarco) attraverso un progetto di sostegno alle attività che si realizzano nella Casa Famiglia partendo dal mero sostentamento degli ospiti sino al loro vero e proprio inserimento sociale attraverso scolarizzazione, formazione, orientamento e/o inserimento lavorativo. Potremo insomma definirlo un progetto di sviluppo integrale dell’individuo mediante il suo ruolo centrale, unico, protagonista del proprio destino.
Alla luce di quanto detto, ci stiamo dando da fare per trovare aiuti e solidarietà che possano garantire questi “nostri” ragazzi ma ci rendiamo conto che la realtà attuale che sta vivendo il nostro paese è tale che trovare la copertura a tutte le spese occorrenti è difficile ed ha bisogno di tempo, dedizione e una costante ostinazione che ci porta a chiedere il vostro aiuto per questo primo anno della casa famiglia. Sara, per noi, una risorsa importante che ci permetterà di portare avanti un lavoro di sensibilizzazione in grado di assicurare, per il futuro, una vita dignitosa e un futuro migliore ai ragazzi accolti. Sarà nostra premura informarVi dell’andamento del progetto, di aggiornarvi su come si evolve la casa famiglia, di inviarvi documentazione ed informazioni adeguate ed ogni notizia in merito ai bambini accolti.
Saremo anche felici di poter condividere con voi momenti comuni di solidarietà e di sensibilizzazione che possano presentare la realtà del sud del mondo e del lavoro che facciamo, silenziosamente, per rispondere al grido di giustizia che tante volte non riusciamo a sentire.
Riepilogo in breve del progetto
L’iniziativa consiste nel consolidamento della Casa Famiglia Franco.
L’accoglienza e l’assistenza saranno il primo passo di un percorso che ha come suo epilogo lo sviluppo integrale della persona
accolta e quindi la valorizzazione delle loro capacità qualsiasi esse siano. Nel corso dell’anno si svilupperanno quindi corsi di
alfabetizzazione per coloro i quali necessitano d’istruzione di base. Inserimento scolastico per coloro i quali già sono in grado di
frequentare le scuole, formazione mirata all’inserimento lavorativo per i più grandi, prevenzione ed assistenza sanitaria per tutte le
persone accolte con particolare attenzione ai soggetti affetti da HIV. Tutto ciò sarà coordinato da Marie Bernarde che ci offre il
massimo delle garanzie per ciò che riguarda capacità, affidabilità e continuità con il lavoro fin qui svolto in Cameroun da Capodarco
e sarà supervisionato dal coordinatore di Capodarco Cameroun Fabio Piccarreta.
Gli artisti e giovani artisti del Camerun a sostegno della Casa Famiglia “Franco” d’Okola
<< Con l’ong Italiana Comunità Internazionale di Capodarco abbiamo cominciato il 15 novembre 2010 l’esperienza della casa famiglia “FRANCO” nel villaggio di Okola accogliendo i più deboli, ancora una volta i bambini provenienti da famiglie sieropositive o bambini divenuti orfani. La casa famiglia sorge precisamente nella regione della Lekie. Conoscevo questa regione per alcune attività di formazione che avevo organizzato insieme alla popolazione di alcuni villaggi circostanti. Nel 2009, verso febbraio, ricordo che la popolazione locale sapendo della mia presenza in Camerun come rappresentante della Comunità Internazionale di Capodarco, mi
chiese di aiutarli a realizzare un attività, qualcosa che permettesse di avere delle entrate economiche utili per loro e per lo sviluppo del villaggio. In quello stesso periodo lo stato del Camerun riconosceva i benefici quasi miracolosi del cacao, del burro di cacao e di una nuova pianta proveniente da Israele chiamata Moringa. Iniziammo così ad organizzare con la collaborazione dell’associazione camerunese Emicam delle formazioni destinate alla popolazione del territorio sulla trasformazione del cacao in cioccolata e burro di cacao e la trasformazione del Moringa in polvere. Ed in questo periodo che presi contatto con le povertà di questa regione, dove al di là di lunghe e fitte vegetazioni, mancavano per i giovani luoghi di formazione, e per la popolazione luoghi in cui poter ricevere cure sanitarie di qualità ma soprattutto che non siano costose o sproporzionate in base alle possibilità economiche possedute. Ma mi trovavo ancora una volta di fronte ad un fenomeno già vissuto durante il mio periodo ad Akonolinga. Anche qui nella Lekie alcuni bimbi, giovani ma anche adulti, si trovavano in uno stato d’abbandono in cui nessuno, Stato compreso, se ne occupava. A causa della stregoneria, oppure di malattie come l’Aids, oppure di gelosie tra clan familiari, o per situazioni di violenza delle donne da parte degli uomini, oppure semplicemente abbandonati a se stessi e senza possibilità alcuna di integrazione sociale, capii che un certo numero di persone non aveva la possibilità di un posto in cui rifugiarsi per cercare protezione, oppure semplicemente trovare un aiuto temporaneo o delle possibilità di riscatto sociale. É a queste persone che si rivolge la COMUNITA’ che stiamo creando proprio qui nella Lekie, nel piccolo villaggio di Okola. Ma le spese sono molte! Accogliere persone nella casa famiglia significa dare loro del cibo, sostenere le cure mediche utilizzando gli ospedali locali, occuparsi della formazione scolastica e professionale ecc. ecc. In questa situazione già difficile, la casa famiglia attualmente è in una struttura di cui paghiamo mensilmente un fitto, anche per il terreno circostante. Soprattutto il terreno è molto utile perché da qui coltiviamo e produciamo una parte essenziale della nostra alimentazione. Ma vogliamo comprare uno spazio nostro, un terreno in cui costruire una casa come luogo protetto e di aiuto per bimbi e persone in difficoltà. In quest’opera abbiamo chiesto aiuto agli artisti del Camerun e nello stesso tempo ci siamo proposti di aiutarli. Gli artisti, per la maggior parte giovani, mi hanno permesso di venire in Italia con una parte dei loro lavori che attraverso la vendita ci permetterà di sostenere una parte dell’acquisto del terreno. Allo stesso tempo parte del ricavato sarà destinato agli artisti. Questo principio del reciproco aiuto, cioè del “povero che aiuta il povero”, è alla base del nostro modo di agire. Anche nella casa cerchiamo di applicare lo stesso principio. Quindi i bimbi più grandi si occupano di quelli più piccoli, gli adulti che vengono a rifugiarsi da noi si occupano della gestione quotidiana della casa.
Attualmente nella casa vivono 25 bambini e tre adulti sottratti a situazioni pericolose. La casa viene quotidianamente coordinata dalla nostra dolce e autorevole “Maman” Marie Bernard e poi ci sono io. Il numero di coloro che occupa la casa varia periodicamente, ma nella struttura in cui siamo oggi possiamo ospitare fino ad un massimo di 35 persone.>>
Fabio Piccarreta
COME FARE PER RICHIEDERE IL LAVORO DELL’ARTISTA : Di seguito sono riportate le opere che possono essere richieste attraverso la donazione minima indicata accanto ad ogni lavoro. Ogni lavoro è un pezzo unico dell’artista e pertanto lo si considera devoluto solo dopo la ricezione della donazione. L’oggetto sarà inviato con spedizione postale e le spese saranno a carico del richiedente. Per ordinare l’oggetto o per informazioni scrivete a pro.jeremie@yahoo.it
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CICa-Communauté Internationale de Capodarco
Siege du Cameroun
B.P. 20312 Yaoundé – Cameroun
web: www.capodarcojeremie.org