“Merci Madame” è il progetto per sostenere a distanza la nostra casa famiglia “Francò” che accoglie 30 bambini dai 0 a 16 anni del Cameroun. La casa famiglia è stata fondata nel novembre 2010 per volontà di Capodarco nel villaggio di Okolà – Yaoundè.
La lettera inviata dal Dott. Fabio PICCARETA
Cari Antonio, Piero, Rita e tutti gli amici di “Merci Madame”
è poco più di un mese che sono qua nell’ambito del nuovo incarico affidatomi da un’organizzazione italiana che si occupa di adozioni internazionali. Oltre all’interesse per questo nuovo incarico, sono stati anche altri i motivi che mi hanno spinto ad accettare questa proposta: l’amore che ormai in questi anni ho maturato verso questo paese e, soprattutto, il vincolo che mi lega al progetto precedente, a Capodarco, e alla casa famiglia che stiamo continuando a mandare avanti seguendo il percorso che Patrizia ci ha indicato fino all’ultimo.
Abbiamo chiamato proprio per queste ragioni il progetto “Merci Madame” ed a questa iniziativa io assicurerò, in concerto con Antonio, Piero e l’ufficio di Roma la mia attenzione e tutto il tempo disponibile che mi rimarrà.
Per ora posso già dirvi che ho visitato la casa, incontrato Honorine, la nostra nuova coordinatrice (era una consorella di Patrizia che le è stata vicino fino alla sua scomparsa). Quello che ho potuto constatare va oltre le mie più rosee aspettative: è come se i bambini siano riusciti miracolosamente a superare il trauma della scomparsa di Patrizia e li ho trovati sereni, “ingrassati” (hanno tutti messo su qualche chilo, anche quelli sieropositivi che sono sempre stati i più magri).
Allo stato attuale ospitiamo 35 bambini / adolescenti, sono stati tutti iscritti a scuola, abbiamo comprato loro i libri e fornito le cure necessarie a chi si era ammalato o indebolito per la sieropositività… ( vi allego alcune foto recenti)
Mi preme ringraziare le persone che stanno sostenendo il progetto “Merci Madame” della Comunità Internazionale di Capodarco, il loro aiuto è importante per andare avanti operativamente e fondamentale per andare avanti emotivamente. Ne vale proprio la pena.
Un abbraccio.
Fabio
Carissimi tutti vi invio quello che mi comunica Fabio,
voglio condividere con voi che ci sostenete queste buone notizie e qualche riflessione che viene di getto, quasi da sé a sei mesi dalla scomparsa di Madame Avodo.
Penso che (raramente) possa accadere che alcune persone venute a mancare senza “alcun preavviso” diventino sempre più presenti…è qualcosa di misterioso, difficile da spiegare eppure è come se in luogo del “grande vuoto” il dopo di loro sia sempre più pieno della loro presenza.
Patrizia era una di queste persone e la sua scomparsa ha lasciato un “grande pieno” che, giorno dopo giorno, assume sempre più significato e senso.
Ero molto preoccupato del dopo di lei e pessimista sul destino delle attività ancora in corso in Cameroun soprattutto per quella che è per noi prioritaria, cioè il mantenimento della casa – famiglia, la cura dei 30 bambini / adolescenti accolti, le prospettive sul loro futuro. Invece, non appena passato il periodo di smarrimento fisiologico determinato dalla sua scomparsa, le cose stanno riprendendo forma collocandosi in un percorso di nuovo lineare, chiaro ed affrontabile malgrado le difficoltà ancora esistenti ed ineliminabili totalmente in un contesto qual è l’Africa.
Gran parte di tutto ciò è possibile per il lavoro di “semina” che Patrizia aveva portato avanti negli anni sia nel suo paese, sia qui in Italia (e quest’ultimo è il dato più suggestivo e “commovente”). Un lavoro spesso sottovalutato da noi “bianchi”, da me per primo, tesi come siamo al raggiungimento immediato del risultato, condizionati dal contingente, dall’emergenza “permanente”, dal fare i conti con il breve periodo e con il “subito e l’adesso”.
Madame invece era amica dello spazio (e nemica del tempo…) e pian piano costruiva il suo spazio per un “respiro più lungo” che dopo di lei magicamente continua a sentirsi e a connetterci, costruiva il suo spazio per lasciare una costellazione (da Trento ad Avellino, dalla Puglia al Piemonte, passando per le Marche, il Lazio ed oltre…) che permette ora di affrontare il dopo di lei con ottimismo e speranza visto il coinvolgimento che molti di voi hanno nei confronti del progetto “Merci Madame” . Questo qui in Italia…
Nel suo paese Madame si spendeva per la sua gente sofferente e oppressa caricandosi di tutti i pesi e i dolori che incontrava, troppi pesi e troppi dolori… e il caricarsi i pesi del prossimo, per alleviarne le sofferenze e curarne le ferite, l’essere portatori di speranza può portare a spingersi troppo avanti (io credo che quei pesi, quel 3 ottobre erano “diventati insostenibili”…più della malaria, più dei suoi problemi fisici) ed a rimanere spesso soli, incompresi anche da chi “doveva “ restarle vicino…
Le son rimaste vicino alcune persone che avevano condiviso il suo vissuto già in anni lontani, persone che non apparivano molto ma che, nell’ombra e umilmente la sostenevano soprattutto nei momenti bui.
Una di queste persone ha raccolto il testimone di Patrizia. Si chiama Honorine Mbogo, anche lei suora come Patrizia con cui ha condiviso il percorso spirituale ed esistenziale compresa la ferma volontà di ritornare nel suo paese e tra la sua gente anche contro la volontà delle gerarchie ecclesiastiche.
E’ lei ora la responsabile della Casa (con la supervisione di Fabio…), è una donna intelligente, efficiente e dolce. E’ molto amata dai bambini e non solo per quel loro grande “bisogno di madre “ che la scomparsa di Patrizia aveva acuito per l’ennesima volta…
Honorine era in ospedale ad accudire Patrizia quel tre ottobre…Mi ha raccontato che le uniche parole da lei pronunciate quel giorno furono “…Continuate in ciò che è giusto” , tipico della Madame che ho conosciuto. Lei non parlava molto…
Un abbraccio
Antonio
P.S. Fabio ci scrive che i bambini accolti sono, attualmente, 35, Ma lì “il tassametro” continua a correre e le segnalazioni e le domande di accoglienza sono tante. Se continueremo insieme e se i sostenitori di “Merci Madame” aumenteranno potremo realisticamente pensare di farci carico di altre persone e delle loro storie.
Io ci spero.
Le coordinate del progetto “Merci Madame” (adozione della casa famiglia) sono:
Banca Popolare di Bergamo – Agenzia 116 – Tuscolana – IBAN IT93M0542803203000000001318
Poste Italiane – Agenzia Capannelle – c/c 8743000
intestati alla Comunità Internazionale di Capodarco – causale “Progetto Merci Madame”
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CICa-Communauté Internationale de Capodarco
Siege du Cameroun
B.P. 20312 Yaoundé – Cameroun
web: www.capodarcojeremie.org